Del resto, però, sono stata io a presentare la richiesta in Comune per il cambio di residenza...
E inesorabilmente il 21 ottobre, ecco sbucare dalla mia cassetta della posta una misera letterina precompilata lasciata dal messo comunale:
"Avviso per accertamento anagrafico. Non essendo stato possibile reperirla... bla bla bla...".
Prontamente compongo il numero di telefono indicato e rispondo a poche stupide e banali domande sulla mia casa e sul mio lavoro (?). La persona con la quale mi ritrovo a parlare è fredda, frettolosa, nemmeno immagina lo sgomento che sto provando, per lei sarà una procedure di routine...
"Riceverà a casa l'avviso di avvenuto cambio di residenza!", conclude.
E adesso?
Cosa rispondere alla domanda di dove sei? Ma soprattutto, come superare questa sensazione di confusione e smarrimento? Milano? Cremona?
Nell'una vivo e lavoro, è la mia piccola Manahttan che in fondo ha saputo accogliermi come mai mi sarei aspettata, che nasconde aspetti magici per chi ha voglia di fermarsi ad osservarli e che forse non sarei più disposta a lasciare.
Nell'altra sono nata e cresciuta; ad un certo punto ho pensato che non l'avrei più abbandonata e in seguito che mai nessuna sarebbe stata come lei; ora la porto nel cuore, torno a salutarla quando posso, ho bisogno delle sue nebbie, del suo sapore di provincia anche se a volte mi fa incredibilmente arrabbiare e mi fa venire voglia solo di scappare.
Troppo sentimentale? Sensibile? Semplicemente esagerata?
Tant'è...
Vi bacio tutti, mie preziose zenzerine e miei adorabili wasabini.
P.s. Per riprendermi da questo trauma, vi comunico che ho appena concluso il mio primo ordine dal sito di Zoeva: 14 (spero) strabilianti pennelli per ogni esigenza! Vi aggiornerò!