mercoledì 30 novembre 2011

Dove sono finiti i sandali verdi?

 “L’homme n’est qu’un roseau, le plus faible de la nature; mais c’est un roseau pensant”

Ci sono posti speciali in cui rifugiarsi quando si è inquieti. Posti che ti fanno sentire protetta e in cui la musica nell’aria è sempre colonna sonora perfetta delle tue malinconie; quelle che ti prendono quando meno te lo aspetti, senza un perchè, anche se sai che tutto è rimasto uguale a prima.
A volte capita... Tutto si fa oscuro e fumoso...

Quando ha iniziato a fare male?

Profonda come il cielo viene la malinconia...  

Quando le paturnie prendono il sopravvento, non è sempre facile... un solo gesto potrebbe uccidermi o farmi sprofondare ancora più giù... Ma prima o poi tutto passa.

...Perchè perdono il controllo... Perchè gli altri le invadono... Perchè non sanno quello che desiderano...Perchè vorrebbero essere felici...


In quei momenti adoro vagabondare per la città e, prima o poi, immancabilmente finisco per entrare in una libreria...    



In genere adoro le piccole librerie, dall’arredamento un po’ retrò,  in cui il libraio fa davvero il libraio, sa a memoria dove si trova il testo di cui hai bisogno senza dover consultare inventari elettronici e se ti consiglia un libro e perchè lo ha letto davvero!

Ma in quei giorni non mi va di parlare, di fingere, di spiegare, preferisco rintanarmi in quei megastore, grandi ed affollati, magari disposti su più piani, con commessi distratti e svogliati e avventori sempre indaffarati, sempre di fretta e mai troppo gentili...
Niente domande, niente sguardi indiscreti, voglio essere libera di vagare sola ed indisturbata, supponendo che gli altri nemmeno possano vedermi, lentamente, senza preoccuparmi di tutti i “devo” della mia giornata, senza un orario da rispettare...    

Io abituata a fare almeno tre cose contemporaneamente, perennemente di corsa, assillata dal trascorrere dei minuti, riconosco nella libreria la mia personale isola felice, dove posso prendermela comoda, dove tutto è rallentato. Non sai mai quando uscirai di lì, ma non è quella la cosa importante... Ci vuole pazienza per trovare quello cerchi e non sempre le giacenze indicate dai pc corrispondono alla realtà...



È inebriante perdersi tra gli infiniti scaffali del negozio, curiosare qua e là alla ricerca del libro giusto, passare indisturbata da un piano all’altro e osservare gli altri clienti alla ricerca di un’opera, di una verità o di un qualcosa a cui appigliarsi; forse un regalo, un volume di studio, o quel libro...
Mi piace fantasticare su cosa quei lettori avranno in mente in quel momento e cercare di intuire chi sono realmente partendo da ciò che stanno sfogliando: quali sono i loro interessi? Quali gioie colorano le loro giornate? Quali preoccupazioni oscurano i loro sogni?
Ci sono quelli alla ricerca di svago, quelli che sperano di trovare risposte, quelli che vogliono atteggiarsi a filosofi e fare conquiste e quelli che mirano a risolvere la seccante questione “Regali di Natale” senza perdere tempo prezioso...



Forse è anche per questo che c’è sempre un po’ di timore in me quando prendo in mano un libro e inizio a sfogliarlo... Cosa scopriranno di me?  
A volte è la copertina ad attrarmi, a volte il titolo, l’autore, basta anche solo una parola, un colore... Difficilmente si tratta di un best seller... Ma quel che è certo è che raramente esco da lì a mani vuote!


Ci sono libri che ti aprono gli occhi, che ti mostrano il mondo da un’altra prospettiva, altri divertenti con i quali puoi trascorrere piacevolmente qualche ora, altri che ti scaldano il cuore e ti fanno sognare, altri ancora di studio che arrivi addirittura ad odiare; ci sono libri che ti insegano qualcosa o che ti portano altrove e infine, ci sono libri che ti cambiano la vita, nei quali ti riconosci in pieno, che potresti aver scritto tu, dai quali ti senti finalmente capita, che non vorresti finissero mai perche potessero sempre essere lì a sorreggerti per non farti cadere di nuovo nel buio.


Nei nostri piccoli miti mormorava
le sue note sospiro Moon River,
le note stelline.
- Non mi abituerò mai alle cose che
finiscono.
Ho l’animo coi buchi
- Come?
- Coi buchi, non è bello compatto.
- E da quei buchi escono lacrime, vero?
- No: passa l’aria.
- E che succede?
- Si sente.
Audrey Hepburn seduta alla finestra,
dita papiro fino alla fine dei mondi,
con la chitarra sussurrava Moon River.  

Congedo con Agnese, Alessandro Fo      


5 commenti:

  1. Beata te, io sono sempre stata obbligata a leggere .. :(

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  2. io compro i libri su impulso...un giorno ho Fabio Volo sul comodino, un giorno Austen. Non male no? :)

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  3. Non è affatto male! Anche io faccio così... Bacio

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  4. sei molto più bella della tua eroina... cambia le foto! ps: la tua nipotina oggi è stata beccata a baciare il più bello dell'asilo...

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  5. anche per me i libri sono amici preziosi in cui si può trovare conforto, stimolo, comprensione... o anche solo perdercisi dentro e dare svago alla mente...
    e bellissime pure le librerie, anche se al commesso "saccente" io preferisco di gran lunga la tua seconda opzione "megastore"
    :P
    buone feste B.!
    emme

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