venerdì 2 novembre 2012

Quello che non siamo, quello che non vogliamo




Sai cosa si fa quando non se ne può più?

Si cambia.

Ecco, io vorrei averne il coraggio.

 "Prometti". Tu mi dici: "Prometti". Tu mi chiedi: "Prometti".
E poi: "Ricorda". Tu mi dici: "Ricorda". Tu mi chiedi: "Ricorda".

Ormai sono anni che la tua vita trascorre così: ti alzi, esegui meccanicamente tutto ciò che è giusto che tu faccia, nel giusto ordine, per riuscire a stare nei tempi che tu hai stabilito.
Poi, arriva un giorno in cui a metà strada del cammino verso i tuoi innumerevoli "devo", della tua corsa folle per accontentare tutte le tue manie, ti accorgi che quella che vedi non sei più tu, non ti riconosci più, non sei più quella che eri un tempo, un po’ come se ti guardassi da fuori e la tua vita ti scorresse davanti per inerzia.



La realtà è che se guardi indietro non puoi far altro che constatare che non sei riuscita a rimanere fedele ai tuoi obiettivi, ai tuoi propositi scintillanti, che sei scesa a compromessi, che ti sei accontentata e arenata perché si è messa di mezzo la paura... paura di sbagliare, di farti ancora più male.

Ti accorgi che hai preferito restare in disparte ad osservare il film della tua vita, impotente, che hai perso i colori... Purché facesse meno male.

Impossibile capire se era quello ciò che volevi, assurdo sperare che ti potessi alzare e cambiare il corso delle cose...


Ti sei annullata, ti sei creata dei fantasmi suadenti e terribili, forse devastanti, che però alla fine si sono rivelati delle magnifiche presenze; hai passato anni a venerarli e ad odiarli, in loro balia, ma ora sai che senza di loro non sapresti più stare, che in qualche modo fanno parte di te, della nuova quanto opaca te. Ma la vecchia “te” esisterà ancora?
Come essere "altro" dal proprio "dover essere"?



Nel corso degli anni ho cercato di allontanare da me ogni fonte di dolore o anche solo fastidio, ho preferito non pensarci, ingannare la mia mente imparando a sorridere nonostante tutto... Ma non è sempre facile, e quando per caso inciampo in quello che ero o avrei voluto essere, quando mi perdo in quel mondo che sa di pellami pregiati e gelsomini, mi ritrovo a chiedermi se forse non ho sbagliato tutto... Volevo, potevo, dovevo...

Ma tu, in fondo, lo sai davvero cosa vuoi?

Dicono che per ricominciare bisogna trovarsi e per trovarsi bisogna perdersi.

La vita spesso è dolorosa, o forse crescere vuol dire anche questo. Quel che è certo è che la cosa più difficile resta amare se stessi, ed è sempre dal non amarsi che nasce la nostra sofferenza...  Cosa fare delle nostre ferite? Come imparare a nominare la sofferenza?



Ma poi... Poi vedi quei sandali glitterati, ti basta una canzone malinconica, il film giusto, un bacio di Mr Big ... e via che si va...
 


Girava con aria quasi svagata, vestito in modo sapientemente chic… Rosa, blu, marrone, una punta di turchese e fra le mani una pantofolina dorata, portata con disinvoltura a mo' di quotidiano… Chissà

 

 

Carol Ann Duffy


Estasi

Nei tuoi pensieri tutto il giorno, tu nei miei.
Gli uccelli cantano al riparo di un albero.
Sopra la preghiera della pioggia, un blu sterminato,
non il paradiso, che non va da nessuna parte, senza fine.
Perché mai le nostre vite si allontanano
da noi stesse, mentre rimaniamo intrappolate nel tempo,
in fila verso la morte? Sembra che nulla possa mutare
lo schema dei nostri giorni, alterare la rima
data da lutto in assonanza con diletto.
Poi sopraggiunge l’amore come un volo lesto di uccelli
dalla terra al paradiso dopo la pioggia. Un tuo bacio,
rievocato, sfila, come fossero perle, questa catena di parole.
Cieli immensi ci congiungono, unendo qui a lì.
Desiderio e passione nell’aria che pensa.
 
 



2 commenti:

  1. Bradshaw non delude mai..

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  2. se ancora si domanda da che parte sta andando non si è persa...se riflette, se indaga, se non si accontenta.. troverà la strada giusta; se un bacio di mister Big la fa sorridere di cuore... mi sa che ha già molto di quello che le serve per partire!
    :)
    emme

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